[English version below]
Uscire da Kathmandu è sempre un sollievo.
Lasciarsi alle spalle smog, traffico e caos, immergendosi nella natura e nella quiete delle vallate è un toccasana per la mente e per il corpo.
Lo scorso fine settimana abbiamo scelto di trascorrere un giorno e una notte al Last Resort, una struttura situata a 12 km dal confine tibetano, circondata da giungla e foresta e collocata in cima a una gola in cui scorre il possente fiume Bhote Kosi. Il complesso è famoso per le sue molte attrattive che includono, tra le altre cose, bungee jumping, rafting, canyoning ed escursioni in mountain bike.
Sveglia alle 5 del mattino, ritrovo in centro città e quattro ore di viaggio su un bus semi-sgagherato (seduti dentro, per fortuna). Il Last Resort è sicuramente un luogo dagli standard molto alti, ma non attrae solamente turisti: sul nostro bus, infatti, ci sono più nepalesi che occidentali e per tutta la durata del viaggio dobbiamo sorbirci le loro canzoni tradizionali cantate a squarciagola.
Ci inerpichiamo su strette strade sterrate che costeggiano ripidi burroni e ogni tanto la guida sportiva dell'autista ci fa tremare anche i capelli. Varchiamo una manciata di posti di blocco (i militari salgono sempre sul bus per verificare che non ci siano persone nascoste nel tentativo di varcare il confine), costeggiamo decine di cascate, superiamo qualche torrente d'acqua, aggiriamo qualche frana e finalmente arriviamo a destinazione. Il bus si ferma sul lato opposto del canyon rispetto al Resort: l'unico modo per raggiungerlo è attraversare un lungo e vertiginoso ponte sospeso. Mentre noi proseguiamo tenendoci ben ancorati al corrimano, carovane di nepalesi attraversano senza timore, portando sulle spalle montagne di pietre e rifornimenti vari.
Ci sistemiamo nelle confortevoli tende doppie, riparate da un tetto in metallo e fornite di comodi letti (già solo per questo valeva la pena farsi quattro ore di viaggio!) e persino due piccole sdraio. La struttura è decisamente accogliente, immersa nel verde ma completa di ogni comfort: colazione, pranzo e cena a buffet, bar all'aperto con poltrone e divani, docce calde (!), spa e centro massaggi. Il paradiso, insomma (manca solo IZ con l'ukulele...).
Seppur stuzzicati dalle tante attività messe a disposizione per i più avventurosi, non ci lasciamo tentare e dedichiamo l'intero weekend al relax, ripromettendoci di tornare in futuro per qualche scarica di adrenalina. Mentre qualcuno si concede un massaggio, la giornata prosegue tra pisolini, passeggiate e letture; nel tardo pomeriggio decidiamo di fare la sauna e l'immersione in una piscina in pietra all'aperto, concludendo la serata con la cena e un po' di svacco sui divanetti.
Alle 22 inizia il diluvio. Tuoni, pioggia e fulmini come forse non ne avevamo ancora mai visti da queste parti. Arriviamo alle tende bagnati fradici, ma nessuno di noi sembra farci caso. Osserviamo le lucciole illuminare la notte e ci addormentiamo col rumore della pioggia.
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[English version]
Getting out of Kathmandu is always a relief.
Leaving behind smog, traffic and chaos, going deep into the nature and the quiet of the valley is a panacea for body and mind.
Last week we decided to spend one day and one night at The Last Resort, a structure located 12 km from the Tibetan border, surrounded by jungle and forest and placed on the top of a gorge where the powerful river Bhote Kosi flows. The complex is well known for its many attractions which include, among the others, bungee jumping, rafting, canyoning and mountain biking.
Wake-up time at 5am, meeting in the centre of the city and four hours of trip on a semi-crumbling bus (sitting inside, luckily). The Last Resort is without any doubt a high-standard place, but it doesn't attract only tourists: on our bus, in fact, there are more Nepalese than westerners and for all the duration of the travel we have to be lumbered with their traditional (and loud) songs.
We clamber up on narrow dirt roads running along steep ravines and every now and then the reckless driving of the busdriver makes us shake quite a bit. We pass a handful of roadblocks (the soldiers always jump in looking for hidden people trying to cross the border), flanking dozens of waterfalls, clearing some streams, bypassing a few landslides until we finally reach our destination. When the bus stops, the Resort is on the opposite side of the canyon: the only way to get there is to walk on a long and dizzy suspension bridge. While we proceed firmly clung to the handrail, caravans of Nepalese go across without fear, carrying on their shoulders piles of stones and other supplies.
We set ourselves inside cosy double tents, protected by a metal roof and furnished with comfortable beds (just those mattresses are worth the trip!) and even two small beach chairs. The structure is very welcoming, plunged into the forest but full of comforts: buffet breakfasts, lunches and dinners, garden bar with armchairs and sofas, hot showers (!), spa and massage centre. Heaven, in a word (only IZ is missing with his ukulele...).
Although tickled by the numerous adventure activities, we don't give in to temptation and we relax the entire weekend, promising ourselves to come back in the future for a surge of adrenalin. While someone is getting a massage, the day rolls on with naps, walks and readings; in the late afternoon we decide to go for the sauna and the immersion in an open air rocky pot, closing the evening with the dinner and some rest of the sofas.
At 10pm the deluge starts. Thunders, rain and lightnings as we've never seen them before here. We reach the tents completely soaked, but no-one of us seems to care. We observe the fireflies lighting up the night and we fall asleep with the sound of rain.
E la prossima volta si salta da qui...!
And next time we'll jump from here...!
Nooo..... Dopo aver dato un'occhiatina giù, di corsa sulla sdraio a schiacciare un pisolino! :-P
RispondiEliminaNoooo, prima salto e poi sauna per scaricare l'adrenalina! :P
EliminaSei proprio sicuro?
RispondiEliminaSicurissimo?
Io ti suggerirei di pensarci. A lungo.
Almeno per un anno. Anche due.
Sei sempre nei nostri pensieri.
Laura & Giovanni
Certo che sono sicuro. Forse.
Eliminabelin
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